La stablecoin di Hyperliquid sta per essere lanciata: perché il nuovo team Native Markets ha ottenuto USDH?
Anche l'arrivo di Paypal non basta.
Recentemente, sulla piattaforma di trading di derivati decentralizzati Hyperliquid si è svolta una battaglia molto seguita per la conquista della stablecoin. Il 5 settembre, l’ufficialità dell’apertura dell’asta per il ticker della stablecoin nativa USDH ha immediatamente acceso il mercato. Diverse istituzioni, tra cui Paxos, Ethena, Frax, Agora e Native Markets, hanno presentato proposte per contendersi il diritto di emissione di USDH. In quanto uno dei principali player nel settore dei perp DEX, Hyperliquid è ormai vista dalle istituzioni come un’opportunità strategica a cui bisogna partecipare anche se “non si guadagna”. Attualmente, Native Markets è in testa con un vantaggio schiacciante del 97%, praticamente assicurandosi la vittoria.
01 La strategia di Native Markets
L’idea di Native Markets è che le riserve di USDH siano gestite congiuntamente da BlackRock (off-chain) e Superstate (on-chain), garantendo così sia la conformità normativa sia la neutralità dell’emittente. Il loro meccanismo è unico: gli interessi delle riserve vengono divisi a metà — una parte va al fondo di assistenza (Assistance Fund) per il buyback di HYPE, l’altra viene investita nello sviluppo dell’ecosistema, inclusi il mercato HIP-3 e le applicazioni HyperEVM.
Gli utenti possono mintare o riscattare USDH tramite Bridge, e in futuro saranno disponibili ulteriori canali di deposito in valuta fiat. Il componente core del protocollo, CoreRouter, è già stato sottoposto ad audit e open source, incoraggiando la partecipazione diretta della community allo sviluppo. Native Markets ha inoltre promesso che USDH sarà conforme agli standard regolatori statunitensi GENIUS e erediterà la qualifica di conformità globale e la capacità di canale fiat dell’emittente Bridge. È importante notare che Bridge è stata acquisita lo scorso anno dal gigante dei pagamenti Stripe, e Native prevede di sfruttare la sua rete per integrare profondamente la stablecoin con la valuta fiat.
Sebbene Native Markets sia la meno conosciuta tra i principali offerenti, grazie al lavoro a lungo termine del team sulla chain di Hyperliquid e all’ingresso di figure di spicco del settore (provenienti da Paradigm, Uniswap, ecc.), è diventata attualmente la candidata più quotata.
02 Il team fondatore
@fiege_max
Nell’ultimo anno, Max ha lavorato intensamente nell’ecosistema Hyperliquid, promuovendo come investitore e consulente un TVL di HyperEVM di quasi 2,5 miliardi di dollari e un volume di trading HyperCore di 15 miliardi di dollari. Ha ricoperto ruoli di prodotto e strategia in Liquity e Barnbridge, concentrandosi su stablecoin e strumenti a tasso fisso. Inoltre, come leader della community di Hyperion, ha guidato la creazione della società quotata su Hyperliquid DAT.
@Mclader
Mary - Catherine Lader è stata presidente e COO di Uniswap Labs (2021–2025), e già nel 2015 ha guidato la strategia di BlackRock sugli asset digitali. Come managing director in Goldman Sachs, ha investito in fintech, ed è ora pronta a guidare lo sviluppo di USDH e Hyperliquid nell’era post-GENIUS.
@_anishagnihotri
Anish è un ricercatore blockchain e ingegnere software con oltre dieci anni di esperienza. È stato il primo dipendente di Ritual, il più giovane ricercatore di Paradigm e trader DeFi proprietario in Polychain. Ha inoltre contribuito a lungo termine all’open source di strumenti MEV e DeFi.
03 Controversie nella community
Naturalmente, ci sono state molte critiche riguardo questa votazione della community. Haseeb Qureshi, managing partner di Dragonfly, ha scritto martedì che “inizia a pensare che la RFP di USDH sia un po’ ridicola”, sostenendo che i validatori sembrano non voler considerare seriamente nessun team al di fuori di Native Markets.
Ha aggiunto che la proposta di Native Markets è arrivata quasi subito dopo la pubblicazione della RFP, “il che significa che erano stati avvisati in anticipo”, mentre gli altri offerenti erano ancora impegnati a preparare i documenti. Ha affermato che, sebbene partecipanti più affermati come Paxos, Ethena e Agora abbiano presentato proposte più solide, il processo sembra “tagliato su misura per Native Markets”.
Tuttavia, il CEO di Nansen @ASvanevik ha smentito questa ipotesi, dichiarando che, come uno dei principali operatori di nodi di validazione di Hyperliquid, insieme al team @hypurr_co hanno dedicato molte energie a esaminare le proposte e dialogare con i candidati, con l’obiettivo di trovare la soluzione di stablecoin ottimale. Alla fine hanno scelto di sostenere Native Markets.
Dopo aver visto che la situazione era ormai compromessa, Ethena Labs ha annunciato il ritiro dalla gara per USDH, affermando che, sebbene ci siano dubbi sulla credibilità di Native Markets, il loro successo riflette perfettamente le caratteristiche di Hyperliquid e della sua community: qui c’è un’arena equa dove i nuovi arrivati possono guadagnare il sostegno della community e avere una reale possibilità di successo.
Il KOL cripto Vedanta @thecryptoskanda ha commentato che la scelta di Native Market era inevitabile: il pricing delle nuove listing è centrale per la piattaforma di trading, e nessun altro team poteva soddisfare le esigenze più evidenti di Hyperliquid.
Sulla chain di Hyperliquid, la liquidità in dollari ha a lungo fatto affidamento su stablecoin esterne come USDC, con una circolazione che ha raggiunto circa 5,7 miliardi di dollari, pari al 7,8% dell’emissione totale di USDC. La scelta del team di Hyperliquid, in realtà, significa che stanno cedendo direttamente alla community interessi annuali potenzialmente pari a centinaia di milioni di dollari.
Proprio per questo, il diritto di emissione di USDH non riguarda solo una grande quota di mercato, ma anche chi potrà controllare questo enorme potenziale di guadagno. Nel caso di Hyperliquid, vediamo che l’emittente della stablecoin è disposto a cedere quasi tutti i profitti pur di ottenere opportunità di distribuzione nello scenario — una scena quasi impensabile in passato. È prevedibile che, una volta che USDH sarà lanciata con successo e avrà implementato il ciclo virtuoso di “restituzione dei profitti alla community e valore che ritorna all’ecosistema”, altre piattaforme di trading o blockchain seguiranno l’esempio, innescando una grande trasformazione strategica nel settore delle stablecoin. A quel punto, potrebbe davvero iniziare l’era delle “stablecoin 2.0”.
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