Hong Kong propone l'emissione di stablecoin ancorate al RMB per promuovere la fintech
- Hong Kong cerca uno stablecoin offshore in RMB
- Le aziende statali cinesi interessate all'emissione di token
- Il progetto rafforza la sua posizione come hub tra crypto e finanza
L'ultimo rapporto speciale del Legislative Council di Hong Kong pone un chiaro accento sulla finanza digitale e suggerisce che la regione cercherà il supporto del governo centrale per emettere stablecoin offshore ancorati al renminbi. Questa proposta sembra far parte di una strategia per rafforzare il ruolo di Hong Kong nell'ecosistema globale delle criptovalute.
Secondo il documento datato 13 ottobre, le discussioni legislative sottolineano come le tecnologie emergenti—come cryptoasset, finanza transfrontaliera e Web 3—stiano rimodellando il sistema finanziario globale. Il testo afferma che “il mondo sta vivendo un cambiamento nei sistemi finanziari guidato dalla tecnologia, in particolare dalle criptovalute, stablecoin e altri elementi del web3”.
La novità è che il governo locale ha espresso per la prima volta interesse a facilitare l'emissione di token digitali ancorati al RMB al di fuori della Cina continentale, il che potrebbe aumentare la liquidità e l'efficienza delle transazioni internazionali, oltre ad espandere l'uso della valuta cinese nelle operazioni globali. Secondo il rapporto, ciò aiuterebbe Hong Kong ad affermarsi come hub digitale e punto di riferimento chiave tra i mercati.
Dall'agosto, Hong Kong ha nuove normative sugli stablecoin: la Stablecoins Ordinance, in vigore dal 1° agosto, richiede agli emittenti di stablecoin ancorati a valuta fiat di ottenere una licenza dalla HKMA e di mantenere una copertura totale con asset liquidi e regole di conformità rigorose.
Attualmente, secondo il registro pubblico della HKMA, nessun emittente autorizzato opera nella città.
In questo contesto normativo, le aziende statali cinesi hanno espresso interesse a registrare licenze a Hong Kong per emettere i propri stablecoin ancorati al RMB. Nomi come PetroChina e Bank of China sono citati tra i potenziali candidati che cercano di sfruttare questa finestra normativa per entrare nel mercato digitale.
Sebbene il governo centrale cinese abbia adottato una posizione cauta sugli asset digitali a causa dei controlli sui cambi e dei rischi normativi, gli analisti suggeriscono che consentire uno stablecoin offshore in RMB potrebbe far parte di una strategia per internazionalizzare lo yuan. Aziende come JD.com e Ant Group stanno già spingendo per ottenere autorizzazioni per stablecoin a Hong Kong per controbilanciare l'influenza dei token ancorati al dollaro USA.
Tuttavia, il governo locale avverte che la HKMA non ha ancora concesso alcuna licenza per l'emissione di stablecoin ancorati allo yuan e sta lavorando per frenare qualsiasi iniziativa non approvata. Tuttavia, il messaggio del rapporto del Legislative Council suggerisce che le discussioni sugli stablecoin ancorati al RMB potrebbero guadagnare slancio nei prossimi mesi, soprattutto se le normative locali continueranno ad evolversi.
Esclusione di responsabilità: il contenuto di questo articolo riflette esclusivamente l’opinione dell’autore e non rappresenta in alcun modo la piattaforma. Questo articolo non deve essere utilizzato come riferimento per prendere decisioni di investimento.
Ti potrebbe interessare anche
La tariffa di Trump sulla Cina stimola un volume record di 10 miliardi di dollari per i fondi Bitcoin
Resilienza di BNB: mantiene il valore di $1.000 nonostante un crollo del mercato crypto da $19 miliardi
Imperturbabile di fronte al crollo di mercato da 34 miliardi di dollari: uno sguardo più approfondito alla notevole resilienza di BNB in mezzo a liquidazioni intensificate.

In tendenza
AltroPrezzi delle criptovalute
Altro








