La British Columbia bloccherà i nuovi progetti di mining crypto dalla rete elettrica provinciale. Nuovi progetti di mining crypto saranno vietati.

I regolatori della British Columbia stanno cercando di approvare una legislazione che mira a vietare permanentemente ai nuovi progetti di mining di criptovalute di collegarsi alla rete elettrica provinciale, al fine di dare priorità ai collegamenti per altri scopi.

Secondo un comunicato stampa emesso dal ministero dell'energia, la provincia sta limitando le sue assegnazioni di elettricità per lasciare più spazio alle industrie che forniscono ritorni economici più forti e una maggiore creazione di posti di lavoro.

“Il nostro nuovo quadro di allocazione darà priorità alla crescita vitale in settori come il mining, il gas naturale e l’LNG a più basse emissioni, assicurando che la nostra energia pulita sia indirizzata verso progetti che offrano il massimo beneficio ai cittadini della British Columbia,” ha dichiarato Adrian Dix, Ministro dell’Energia e delle Soluzioni Climatiche.

Il comunicato stampa ha fatto riferimento a come misure simili in altre giurisdizioni abbiano portato ad aumenti delle tariffe per le famiglie comuni, dove la domanda incontrollata di elettricità da parte di settori emergenti ha fatto salire i costi per i consumatori regolari.

Nuovi progetti di mining di criptovalute saranno vietati

A tal proposito, i regolatori hanno introdotto l’Energy Statutes Amendment Act, che mira a limitare la fornitura di energia ai data center e alle operazioni di intelligenza artificiale, e a vietare permanentemente ai nuovi progetti di mining di criptovalute l’accesso alla utility elettrica provinciale BC Hydro.

BC Hydro, come suggerisce il nome, si basa principalmente su fonti idroelettriche ed è considerato il terzo maggior fornitore di elettricità in Canada. Da quando il governo provinciale ha introdotto una moratoria temporanea nel dicembre 2022, BC Hydro ha avuto un mandato chiaro di negare nuovi collegamenti elettrici ai progetti di mining di criptovalute.

“Stiamo sospendendo le richieste di collegamento elettrico da parte degli operatori di mining di criptovalute per preservare la nostra fornitura di elettricità per le persone che stanno passando ai veicoli elettrici e alle pompe di calore, e per le imprese e le industrie che stanno realizzando progetti di elettrificazione che riducono le emissioni di carbonio e generano posti di lavoro e opportunità economiche,” ha dichiarato Josie Osborne, Ministro dell’Energia della British Columbia all’epoca.

Con le ultime modifiche alle politiche, la British Columbia implementerà permanentemente questa sospensione attraverso la nuova legislazione.

Repressione del mining di criptovalute in tutto il mondo

La British Columbia non è sola nell’adottare una posizione più dura sul mining di criptovalute. Poiché questa attività rimane altamente energivora, spesso rappresenta un ulteriore peso sulle reti elettriche, specialmente durante i periodi di picco della domanda o quando la fornitura è già sotto pressione.

La Russia, ad esempio, ha implementato divieti totali sul mining di criptovalute in alcune regioni per affrontare la carenza di elettricità durante i periodi di domanda. Altrove, la Norvegia ha temporaneamente vietato il lancio di nuovi data center di mining di criptovalute all’inizio di quest’anno per ragioni simili.

Nel frattempo, nazioni del Sud-Est asiatico come Thailandia e Malesia non hanno vietato il mining di criptovalute ma hanno guidato sforzi per reprimere le operazioni illegali, poiché queste hanno causato perdite significative per i fornitori di elettricità locali.