"Violenta svendita, ma non terminale": gli analisti vedono bitcoin consolidarsi dopo che il calo della leva finanziaria ha fatto scendere il prezzo sotto i 100.000 dollari

Bitcoin è sceso sotto i $100.000 nella tarda serata di martedì, per la prima volta da maggio 2025, mentre miliardi di posizioni a leva sono state liquidate durante un altro massiccio evento di deleveraging successivo al crollo del 10 ottobre.

Secondo la pagina dei prezzi di The Block, Bitcoin è precipitato fino a un minimo intraday di $99.980 prima di stabilizzarsi mercoledì intorno a $101.700. Il recupero ha attutito una generale ripresa del mercato crypto.

Nic Puckrin, co-fondatore di The Coin Bureau, ha affermato che il breve ritorno sotto le sei cifre ha un peso psicologico ma non necessariamente provoca danni strutturali.

"Bitcoin sotto i $100.000 tende a riempire gli investitori crypto di un livello quasi biblico di terrore", ha detto Puckrin. "Ma nonostante il calo, BTC è solo circa il 20% sotto il suo massimo storico. Questa è la crypto, non il mercato obbligazionario. Un calo del 20% spesso rappresenta solo un'opportunità di acquisto."

Pressioni macro e riduzione della leva finanziaria

Secondo i dati di CoinGlass, sono state registrate liquidazioni stimate per oltre 1,7 miliardi di dollari su vari exchange, inclusi oltre 1,3 miliardi di posizioni long. La capitalizzazione totale del mercato crypto è scesa di oltre il 2% a 3,4 trilioni di dollari, cancellando quasi 289 miliardi di valore in 24 ore mentre le principali altcoin come ether e SOL sono crollate.

Tuttavia, questa cifra probabilmente sottostima la reale portata, poiché le principali piattaforme di derivati come Binance e OKX pubblicano i dati sulle liquidazioni in modo intermittente.

Un mix di incertezza macroeconomica e deleveraging meccanico ha innescato la svendita, hanno condiviso gli analisti con The Block. Un'ondata globale di avversione al rischio ha travolto azioni e materie prime, con i titoli tecnologici legati all'AI in testa alle perdite a Wall Street. Con il capitale che si rifugiava in liquidità e Treasury, la crypto — ancora vista come un asset ad alto rischio beta — ha subito il colpo maggiore.

I riscatti degli ETF hanno aggravato il calo. Gli ETF spot su Bitcoin hanno registrato deflussi per 578 milioni di dollari il 4 novembre, segnando il quinto giorno consecutivo di riscatti. Gli ETF su Ethereum hanno perso 219 milioni di dollari, mentre gli ETF su Solana hanno prolungato la loro serie positiva con afflussi per 14,8 milioni di dollari.

Tuttavia, un titolo macro ha offerto sollievo. La Cina ha annunciato una sospensione di un anno del dazio aggiuntivo del 24% sui beni statunitensi, segnale di un graduale allentamento delle tensioni commerciali. I mercati globali si sono temporaneamente stabilizzati alla notizia, con Bitcoin che è risalito sopra le sei cifre dopo il crollo iniziale.

Il co-fondatore di Coin Bureau ha aggiunto che la recente svendita evidenzia la doppia natura di Bitcoin come asset sia istituzionale che ad alto rischio. Inoltre, Puckrin ha sostenuto che la tesi rialzista di fondo rimane invariata e che un massimo di ciclo a $150.000 è ancora possibile.

“Anche se non credo che questo segni la fine del mercato toro, le oscillazioni stanno diventando sempre più selvagge”, ha detto Puckrin. “Il supporto chiave da monitorare è la EMA a 50 settimane vicino a $101.000. Se restiamo sopra quella barriera psicologica questa settimana, la struttura rimane intatta. Nel lungo termine, vedo ancora $150.000 come un probabile massimo per questo ciclo, ma sarà un percorso più accidentato da qui in avanti.”

La strada da percorrere

Timothy Misir, responsabile della ricerca presso BRN, ha fatto eco alla visione di Puckrin secondo cui il movimento di martedì è stato un reset strutturale, non una capitolazione totale. L’esperto ha affermato che la pulizia della leva crea una base più snella per le future dinamiche di prezzo.

“I detentori a lungo termine restano in gran parte immobili”, ha scritto Misir, ma ha avvertito che “la convinzione deve tornare attraverso afflussi negli ETF o una nuova domanda aziendale.”

Per ora, il supporto del costo onchain di Bitcoin si trova tra $98.000 e $100.000, con una resistenza che si forma intorno a $107.000–$110.000. Gli analisti concordano sul fatto che, a meno che gli afflussi negli ETF non riprendano o le condizioni macro non migliorino, BTC probabilmente consoliderà in questo intervallo mentre il mercato ricostruisce la propria convinzione.

“La svendita di martedì è stata violenta ma non terminale”, ha condiviso Misir con The Block. “Questa era leva finanziaria, non convinzione, che usciva dal sistema. Il sistema ora è più snello, più sano e meno vulnerabile al rischio a cascata. Ma il sentiment resta fragile e la pazienza rimane la posizione più preziosa sul tavolo.”